Adalgisa De Angelis
Adalgisa De Angelis in arte AdalgisART, nasce a Salerno, studia tra Salerno e Milano. Frequenta il Liceo Artistico di Salerno, diplomandosi presso il Liceo Artistico di Milano1984, tra i suoi professori ha Davide Benati che la forma nella sezione Figurativa. L'anno successivo si diploma all'anno integrativo per poi iscriversi presso l'Università di Architettura di Napoli. Tra i professori che la formeranno spicca il grande Pubblicitario Armando Testa, suo zio. Vive tra Salerno e Milano.
Inizia ad esporre in varie mostre e collettive alla fine degli anni 80. Si ferma per alcuni anni per dedicarsi al suo Marchio Sogni d'arte realizzando accessori moda, dal gioiello alle borse, portando i suoi prodotti in Fiere internazionali in tutto il mondo. Il suo Atelier resta aperto dal 1994 al 2015, nel centro storico della sua città Salerno. Negli anni del negozio espone le sue sculture in varie collettive. Chiude il suo negozio per dedicarsi esclusivamente all'arte.
Molti dei suoi lavori vengono utilizzati per Film, Telefilm e programmi tv Nazionali. Dal 2015 ricomincia il suo percorso artistico esponendo le sue opere realizzate con carte degli anni 50-60. Le sue barche in carta realizzate con fumetti vintage simboleggiano la fragilità del nostro tempo, il navigare stando fermi davanti ad un Pc, il caos delle grandi città, l'inquietudine, la solitudine, il dolore, le passioni è uno spaccato del mondo di oggi.
Mostre e collettive di rilievo presso gallerie di Milano, Torino. Viene selezionata nel 2016 per la fiera di Paratissima Torino, Biennale di Venezia 2017, Siviglia 2017, Arte Parma 2017, Riarteco 2017, Milano Scultura 2018, Paratissima 2019, e tantissime altre personali in varie gallerie di Milano.
…Alla base della poetica tessile di AdalgisART vi è sempre il ricordo, che si materializza nel recupero. Qui la sua terra d’origine le viene in aiuto: le seterie di San Leucio, il famoso “oro” dei Borboni, sono una delle grandi tradizioni campane. Adalgisa annoda, non tesse, esclusivamente tessuti vintage: a fiori degli Anni Sessanta, sete degli Anni Cinquanta, a volte anche scampoli più antichi. Prima di arrivare ai nodi però, che verranno incollati, lavorati e cuciti su un’ulteriore striscia di tessuto a guisa di trama, c’è un passaggio fondamentale che mi preme sottolineare. L’artista straccia manualmente le pezze per ricavarne le preziose striscioline. Sono gli “strappi della vita”, i dolori che tutti noi proviamo, le lacerazioni interne che ci obbligano a fermarci. È da lì che ripartiremo, riannodando le fila per ricominciare...ricominciare a vivere. Le annodature che AdalgisART compie non si possono ascrivere ad una particolare tecnica: ci vogliono dai quattro ai cinque mesi per produrre un arazzo di 1 metro per 1 metro. Il più grande finora terminato consta di ben 4.000 nodi. Ogni opera incarna dunque l’artista, ma al contempo si fa pensiero universale. Non a caso i temi scelti sono ben ancorati al quotidiano: i naufragi che avvengono nel Mar Mediterraneo, le spose bambine, i conflitti, la piaga del femminicidio. Del resto un occhio di riguardo nei confronti dell’altro da sé Adalgisa De Angelis lo ha sempre avuto: dal sostegno all’Unicef alla realizzazione delle mascherine durante il buio periodo dell’emergenza sanitaria. Bisogna sempre credere in quello che si fa, senza pretendere nulla in cambio. I nodi dei suoi arazzi sembrano così ripetersi all’infinito: un gesto “curativo” per riordinare le fila della propria carriera artistica, dominata dalla passione estrema per l’arte.
Nelle sue opere tessili si riconoscono poi i grandi maestri della storia dell’arte. Già da bambina, visitando le mostre, Adalgisa andava cercando le creazioni che univano tessile ad altri media. La passione per Alberto Burri, per i suoi “sacchi” lacerati ed inseriti nelle composizioni, riecheggia tutt’ora nei suoi arazzi. Ed è così che ogni tanto in quest’ultimi compaiono proprio degli elementi aggiuntivi, quali minute boule che custodiscono a loro volta piccoli frammenti tessili, o passamanerie come in “Pandemia 2020”. Parlando di memoria non si poteva dunque non arrivare all’evento che tanto segnerà lo spirito collettivo negli anni futuri. Ma anche in questo caso la chiusura forzata non è stata vissuta dall’artista solo come un momento tragico. AdalgisART ha saputo vedere comunque la famosa luce in fondo al tunnel. Ecco così apparire creazioni che si ispirano all’arcobaleno. Il colore è una componente fondamentale del suo lavoro: lo schema creativo si basa, in principio, proprio sul cromatismo. Così sono nati gli arazzi “Per non dimenticare i nuovi stermini”, “Mare Nostro” e “Africa”.
Se si ammirano da lontano le creazioni tessili di AdalgisART non si distinguono i nodi di cui sono composte, che appaiono avvicinandosi. Ecco dunque tornare l’apparente disordine che in realtà si rivela ordine ad un occhio attento. La navigazione nell’oceano della vita continua fino al prossimo scoglio, al prossimo nodo, dimostrandoci come l’uomo sia dotato di un’utilissima caratteristica: la resilienza.
WOODSTOCK L'ONDA DELLA MUSICA
Fiber art - Arazzo, cm 120 x 120, 2023
Testo di Elisabetta Roncati
