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Enrico Salzano

Laureato in matematica. Dal 1970 si dedica alla fotografia influenzato dal Bauhaus e da Moholy-Nagy, da Man Ray e dalla fotografia futurista. Dal 1980 scrive numerosi testi sul linguaggio fotografico che culminano nel "Manifesto della fotografia cosmica". La fotografia di Salzano dialoga con la migliore ricerca europea. Ha esposto in due occasione al Grand Palais di Parigi (1985 e 1986) ed è stato presente alla Biennale di Pechino (2003).

…direi che è una delle prove che questa mostra… di Enrico Salzano… è qualche cosa di abbastanza insolito. Perché parlare di fotografia non avrebbe nemmeno senso, quindi non è che io voglia fare la storia del dagherrotipo o dei grandi reportage fotografici o di quelli che si sono serviti della fotografia come arte surreale, ecc, ma quello che è interessante è che la fotografia fatta da Salzano è un'altra cosa, cioè un nuovo modo di utilizzare questo mezzo per interpretare una cosa antichissima come appunto i relitti dell'antica Grecia. Naturalmente questo vale per l'antica Grecia, ma domani Salzano potrà fare altrettanto con la civiltà dei nostri giorni…ma siccome siamo a Paestum, nel Museo Archeologico, il fatto di vedere abbinati davanti a noi le metope antiche del museo di 2000 anni fa e questi fotomessaggi, fotogrammi, fatti oggi e ispirati alle figure di allora è una cosa veramente affascinante…

Valersi delle memorie figurative di duemila anni or sono, senza tradirne la essenziale iconografia, ma valorizzandone le più efficaci stigmate-rituali, mitologiche, erotiche, per comporre nuove figurazioni del tutto autoctone, non era certo facile; la sagoma originaria, riportata sul foglio di carta sensibile, non perde i suoi valori archetipi e diventa così la matrice di nuovi "racconti" odierni. Ancora una volta credo di dover ribadire come l'individuazione di una tecnica specifica sia spesso capace di condurre a inattesi risultati. In questo caso le sagome di cui l'artista si avvale sono sfrondate da ogni elemento realistico, decorativo, documentario, valgono per la loro essenzialità…ottenendo così la messa a punto di una iconologia, gradevole dal punto di vista percettivo… e allo stesso tempo carica di un forte immaginario arcaico.





LONGOBARDI
Fotopictura, dimensione variabile, 2023
Testo di Gillo Dorfles

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