Giuseppe Negro
Giuseppe Negro (Catanzaro, 1974) ha compiuto studi artistici. È docente di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Opera nel campo della sperimentazione visiva, collaborando con musei, gallerie e fondazioni d’arte. Vocazione al recupero, rilettura e rivisitazione di quanto attiene al passato sono gli elementi fondanti della sua ricerca, una sorta di metodologia nella sua complessa operazione artistica, che si sostanzia della necessità di far rivivere la memoria sopita dal tempo e minacciata dall’oblio. Ogni intervento, nella sua ricerca, diventa non mera violazione di una forma, ma trasformazione del dato reale precostituito, per accrescerne il valore con un gesto artistico carico di appropriazione e tutela.
Le sue opere sono presenti in musei, collezioni pubbliche e private, tra cui: Fondazione Volume di Roma, Museo MAON di Cosenza, Museo Centro studi sulla pittura di paesaggio europeo del Lazio di Olevano Romano (RM), BoCs Art di Cosenza, Museo Limen di Vibo Valentia, Patrimonio dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Patrimonio dell’Accademia di Belle Arti di Bari, Biblioteca Vallicelliana di Roma, Collezione Copelouzou-Family Art di Atene.
L’opera Segni convenzionali, composta da tessere di carbone incastonate come un mosaico, richiama alla mente la fragilità dei confini nazionali e la complessità delle interconnessioni globali. Ogni tassello diventa un microcosmo, un segno unico nel suo genere, ma al contempo parte di un tutto. Negli elementi scelti, l’artista non si limita a rappresentare il mondo in modo tradizionale: piuttosto, sfida le normative.
SEGNI CONVENZIONALI
Assemblaggio di legno bruciato su cartina geografica, cm 150 x 100 x 4, 2023
Testo di Michele Citro
