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Lucia Pescador

Nata a Voghera il 9 febbraio 1943 e diplomata all'Accademia di Brera a Milano, dove ha insegnato al Liceo Artistico, Lucia Pescador ha privilegiato da sempre il disegno, lavorando su tematiche legate alla natura, alla cultura, all'arte. Inizia ad esporre nel 1965 presso la Galleria Arte Centro di Milano. Ha fatto parte del Gruppo Metamorfosi negli anni '70-80 lavorando accanto alle colleghe Benedini, Bonelli, Sterlocchi. Espone le opere degli anni '80 nella mostra milanese Una nave per Kazmir (Malevic) al Refettorio delle Stelline nel 1992. Con gli anni '90 inizia la raccolta di immagini e catalogazioni per voci sull'arte e sulla cultura del XX secolo, dal titolo Inventario del '900 con la mano sinistra che prosegue oltre il 2000. Di esso fanno parte: Arte, Vasi, Africa, Hotel du Nord. Hotel Meublé-Berlin, Tokio, Architettura, II Papiro di Ani, Iconostasi, Creta, Enigmistica, Atelier Stieglitz, Bauhaus. I vari compendi sono esposti in mostra sia in Italia che all'estero: del 1994 è la mostra Artefice con disegni, cappelli, vasi, tappeti al Lattuada Studio di Milano; sempre nello stesso anno allestisce il Papiro di Ani (disegnato su tavole di logaritmi, con montagne e vasi) alla Galleria Open Space di Amsterdam, mostra poi trasferita all'Accademia d'Egitto a Roma nel 1996.

Ha successivamente realizzato mostre in Italia e all'estero esponendo a Trieste (Galleria Lipanje Puntin), alla Swan Gallery di New York (1998), all'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles (1999), alla Ramba Gallery della stessa città, al Centre Rops di Bruxelles nel 2000. La mostra che conclude gli anni '90 e raccoglie gran parte dell'Inventario, s'intitola Cambia il tempo, allestita all'Abazia Olivetana di Rodengo Saiano,  Ambulanti fra Oriente e Occidente, a Milano nel 2005, transita alla Galleria Camallanjan di Mumbay nel 2006 e all'Expocasa di Shangai nel 2007. Partecipa nel 2009 al Visionario Fareast Film presentando un'installazione lunga circa 20 metri nella quale descrive il paesaggio cinese antico e quello europeo. Del 2010 è il progetto Wundernachtkammer allestito in una stanza dell'Ala Napoleonica di Palazzo Te a Mantova con maschere, oggetti, disegni e immagini fotografiche riportate su acetato, della città di notte e dei suoi monumenti; sempre nel 2010 l'intervento Lowenstein Suite - Notturno al Castello di Trezzo.

Nell'autunno dello stesso anno partecipa presso Lattuada Studio alla mostra del Gruppo Scale mobili, di cui fa parte insieme ad Angiola Churcill, Alì Farhazad, A nnamaria Gelmi, Giuliano Giuman, Silvestro Lodi, Gianni Robusti. Nel 2012 realizza l'esposizione Wundernachtkammer per Ettore Sottsass presso la Galleria Lithos di Como, con un testo in catalogo di Andrea Branzi. Nel 2013 realizza importanti eventi espositivi collettivi all'Università Bocconi di Milano, al Museo MAGA di Gallarate, alla Triennale di Milano, al Museo Revoltella di Trieste, allo Spazio Oberdan di Milano, unitamente alla mostra personale presso lo Spazio Nonostante Marras. Nel 2017 realizza un importante evento espositivo presso la Fondazione Art Art a Rivanazzano Terme, mentre nel 2018 nell'ambito del Festival di Filosofia Filosofarti, Cristina Moregola Gallery presenta la mostra Oriente - Io parlo con la mia mano, tu ascolti con gli occhi. Nel 2020 inizia la sua collaborazione con APALAZZOGALLERY che curerà differenti eventi a lei dedicati. Nel 2021 gli viene assegnato il Premio alla carriera in occasione della Diciassettesima edizione del Premio Morlotti. Nel 2022 è presente in occasione della mostra collettiva Astratte. Donne e astrazione in Italia 1930-2000 presso Villa Olmo, a Como. Sempre nello stessa città e nel medesimo anno sue opere sono presenti all'interno dell'evento Erranti: l'arte oltre il limite del visibile , al Palazzo del Broletto di Como. Su di lei hanno scritto, fra gli altri: Lea vergine, Martina Corgnati, R. Bianchi, Alberto Veca, Gabriella Belli, Alberto Crespi, Cristina Curti, Massimo Donà, Elena di Raddo, Lorena Giuranna, Kevin McManus, Francesco Poli, Francesca Alfano Miglietta, Roberto Borghi, Matteo Galbiati, Alessandro Guerriero, Maria Letizia Paiato, Raffaella Perna, Albano Morandi, Simona Bartolena, Chiara Gatti, Giorgio Seveso.

La creazione di un universo di segni e immagini è sempre stato il linguaggio espressivo di Lucia Pescador. Riconosciuta come una delle artiste contemporanee più rinomate in Italia, il suo lavoro si distingue per la ricchezza delle forme e la profondità delle emozioni che evoca. Durante la selezione delle opere per l’Annuario, insieme al mio collega Emanuele Gregolin, abbiamo avuto il privilegio di visitare la sua casa studio. Questo spazio vibrante, denso di creatività, racchiude opere di diverse fasi della sua carriera, intrecciando storia e sentimenti personali. Tra queste opere emergono anche i legami speciali con la Cina, frutto delle sue esperienze espositive e creative nel Paese, che la Pescador ricorda con gioia e gratitudine. Questi momenti hanno arricchito la sua pratica artistica, alimentandola con nuove memorie e ispirazioni.

Album - Vasi è una delle opere principali della serie Album, un ciclo in cui Lucia Pescador unisce  pittura e collage per intrecciare memoria personale ed espressione artistica. Quando abbiamo visto quest’opera per la prima volta, ne siamo stati immediatamente colpiti, decidendo senza esitazione di includerla nell’Annuario. Al centro della composizione vi è un vaso, un elemento che popola ogni angolo del suo studio, quasi come un filo conduttore del suo universo creativo. Se ogni artista ha un simbolo distintivo che rappresenta il cuore del proprio lavoro, per Lucia Pescador quel simbolo è indubbiamente il vaso. Il vaso nei suoi lavori non è semplicemente un oggetto decorativo, ma un contenitore carico di significati profondi. Simbolo di memoria e persistenza, racchiude l’essenza della sua dedizione artistica e del suo dialogo con la vita. Come testimone silenzioso di momenti preziosi e ricordi lontani, il vaso diventa per l’artista un emblema di bellezza, fragilità e resilienza. Attraverso la sua tecnica di collage e pittura, Lucia Pescador dona a questi vasi una nuova vitalità, trasformandoli in portatori di emozioni universali e riflessioni poetiche.

L'artista è riuscita, nel corso della sua carriera, a fondere arte e vita in un legame indissolubile. Attraverso Album - Vasi, invita lo spettatore a esplorare i momenti "scolpiti" dal tempo e dalla memoria. Questo vaso, apparentemente semplice, diventa un contenitore di storie, una metafora della condizione umana. Il collage e la pittura conferiscono al vaso una dimensione onirica, rendendolo non solo un oggetto statico, ma un’entità viva e pulsante.

Come una delle figure più rappresentative dell’arte contemporanea italiana, Lucia Pescador ha dedicato la sua esistenza a indagare il rapporto tra arte e vita. Album - Vasi rappresenta una sintesi della sua carriera artistica: quei vasi, che un tempo contenevano fiori, ora raccolgono memorie, pensieri ed emozioni. Essi sono testimoni della sua visione artistica, una finestra aperta sul suo universo creativo. Con quest’opera, l'artista invita gli spettatori a riconoscere la bellezza nei dettagli trascurati e ad apprezzare il valore del tempo e della memoria. Il vaso, come metafora della vita, ci ricorda che ogni istante è prezioso e che l’arte può trasformare l’ordinario in straordinario. Attraverso Album - Vasi , Lucia Pescador celebra l’intreccio tra arte, memoria e vita, creando un’opera che risuona profondamente nel cuore di chiunque abbia il privilegio di osservarla.





ALBUM - VASI
Disegno su carta, cm 70 x 50, 2023
Testo di Pengpeng Wang

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