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Chen Jianping

Nato nel 1962, a partire dagli anni ’80 ha iniziato la sua attività artistica, consolidando gradualmente uno stile personale basato principalmente sulla pittura astratta. Nel 2009 è stato invitato a partecipare a una mostra d’arte internazionale, esponendo le sue opere al Grand Palais di Parigi; questa esperienza significativa ha segnato il suo debutto e la sua affermazione sulla scena artistica internazionale.

La sua creazione artistica pone l’accento sulla fusione tra natura e dimensione spirituale, sottolineando l’accumulazione di tracce e la sedimentazione delle emozioni nel processo pittorico, esplorando nuove possibilità della pittura astratta nel contesto contemporaneo. Le sue opere contengono sia la riservatezza e la poeticità della cultura orientale, sia la libertà e la tensione dell’arte moderna occidentale, mostrando un’eleganza artistica transculturale.

Mostre importanti includono “Tracce – Nuova Pittura Astratta” al Museo d’Arte di Shanghai nel 2010 e “Nuova Natura – Pittura Astratta” al Museum of Contemporary Art di Hong Kong, Pechino, nel 2012. Nel contesto dell’arte contemporanea, le opere di Chen Jianping continuano la tradizione dell’arte astratta, introducendo al contempo la propria interpretazione e spirito sperimentale. Le sue creazioni presentano un linguaggio pittorico unico, intrecciando razionalità ed emotività, con un chiaro valore accademico e caratteristiche artistiche distintive.

La serie Calling di Chen Jianping, con una forte tensione visiva, trascina lo spettatore all’interno di una scena avvolta dalla nebbia. Figure umane, coperte da impermeabili usa e getta e protette da ombrelli, avanzano lentamente in una visibilità quasi azzerata. Il suolo bagnato, i contorni sfumati degli edifici e i colori vividi degli indumenti e degli ombrelli creano insieme un’atmosfera al tempo stesso estranea e familiare.
Anzitutto, il linguaggio visivo della serie supera le modalità tradizionali della rappresentazione. La coltre di nebbia non è soltanto la registrazione di un fenomeno naturale, ma diventa un dispositivo estetico di occultamento e rivelazione. Nell’occultamento, le identità individuali e collettive si dissolvono, ridotte a silhouettes; nella rivelazione, i colori (giallo, blu, rosso) emergono come segnali che spiccano dal caos, instaurando una relazione di chiamata e risposta.

In secondo luogo, il significato della serie tocca direttamente l’esperienza spirituale della società contemporanea. Le figure immerse nella nebbia non sono più semplici “visitatori” o “viandanti”, bensì simboli di una comunità: camminano in un ambiente indistinto, confuso e incerto, apparendo al contempo soli e solidali. L’opera rivela la condizione dell’uomo moderno che, tra le nebbie della storia e della realtà, continua a cercare una direzione, un altro da sé, un senso.

Da questo punto di vista, l’arte di Chen Jianping entra in risonanza con quella fotografia europea contemporanea che potremmo definire “esistenzialista”. Che si tratti delle immagini documentarie di Paolo Pellegrin o delle scene monumentali di Andreas Gursky, l’attenzione si concentra sempre sulla condizione estraniata dell’uomo nel suo ambiente. Chen Jianping, tuttavia, rielabora questo linguaggio attraverso una sensibilità orientale, trasformando un fenomeno naturale (la nebbia) in immagine filosofica: metafora della “impermanenza” della natura e, allo stesso tempo, dell’ “ignoto” ineliminabile della vita.

Particolarmente significativa è l’aura rituale che attraversa la serie. Che si tratti della coppia in impermeabile giallo che avanza fianco a fianco, o della figura solitaria sotto l’ombrello, ogni scena appare oltre il semplice registro del quotidiano: assume la forma di un pellegrinaggio o di un viaggio collettivo dello spirito. Calling è al tempo stesso monologo interiore e risposta comunitaria.

Questa serie non è soltanto un insieme di immagini, ma un vero e proprio dialogo culturale: nel contesto globalizzato contemporaneo, l’opera offre una metafora visiva della “condizione comune dell’umanità”. Come afferma Giorgio Agamben, “nell’incertezza risiede la forma stessa dell’esistenza della comunità”. Con sensibilità poetica e sguardo orientale, Chen Jianping propone artisticamente una risposta autenticamente contemporanea.





SERIE “CALLING"
Fotografia,
dimensione variabile,
2024
Pengpeng Wang

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