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Claudio Sapienza

Nato nel 1981 a Catania (Sicilia, Italia), Claudio Sapienza, già cultore della materia presso la cattedra di Storia dell'Arte Contemporanea dell'Accademia di Belle Arti di Catania, con esperienze di insegnamento in diverse città italiane, è docente di ruolo di discipline pittoriche presso il Liceo Artistico “E. Greco” di Catania. Tra i diversi titoli conseguiti: Laurea in Arti Visive presso l'Università di Bologna, Diploma Accademico Specialistico in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso la LABA di Brescia, Diploma Accademico Specialistico in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Catania. Porta avanti una ricerca artistica incentrata sul rapporto con la Natura, che risente in particolare della Land Art e della Cosmo Art, attraverso pittura, assemblaggi e opere site-specific. Negli ultimi anni intensifica la sua ricerca artistica che accoglie le particolari suggestioni dell’ambiente naturale vulcanico isolano, rielaborandole con molteplici linguaggi in opere nate dal rapporto diretto con l’ambiente.

Ha all’attivo una cospicua attività artistica ed espositiva, la partecipazione a numerosi concorsi, la collaborazione con diversi curatori, gallerie, istituzioni e pubblicazioni in cataloghi, saggi e riviste del settore. Tra le personali: Sogni e radici (2025), presso la Galleria Fil Rouge di Catania e Nature inside (2022) con DoBe Group e Shanghai-Florence Sino Italian Design Exchange Center.

È vincitore di numerosi premi, tra cui: Premio Marchionni 2024 (sezione Pittura), Premio Speciale Cà la Gironda (Premio Marchionni 2023 e 2024); contest Never Again (Teelent e Divulgarti, 2022); Premio Open Art Space (2016); Il segno (2018), a cura della rivista Artapp.

Nell’opera Dal Cratere (Ciclo Terra Madre) di Claudio Sapienza, lo spettatore è immediatamente avvolto da un giallo luminoso e abbagliante che domina la superficie pittorica, evocando la lava ardente e la luce che sgorgano dalle profondità della terra. In contrasto, la parte inferiore della tela è occupata da sedimenti neri e violacei che creano una base densa e grave, memoria di ferite geologiche e deposito di energie latenti, capaci di contenere ed equilibrare la forza eruttiva. Il punto di tensione tra questi due poli — il nero e il giallo, lo yin e lo yang, il nulla e la generazione — costituisce il nucleo concettuale dell’opera.

Il titolo Dal Cratere non si limita a descrivere un fenomeno geologico, ma assume la forma di una metafora filosofica che allude al rapporto tra vita e Madre Terra (Terra Madre). Il cratere diventa, così, segno di distruzione e al tempo stesso origine di una rinascita: la violenza dell’esplosione e dello straripamento si traduce in catastrofe, ma apre anche a una rigenerazione energetica e a un nuovo ciclo vitale. Attraverso spruzzi, sfumature e sovrapposizioni cromatiche, Sapienza trasforma la dinamica fisica del vulcano in un campo visivo di energia, in cui la materialità naturale si coniuga con un’intensa valenza simbolica.

Dal punto di vista della storia dell’arte, Dal Cratere si colloca tra l’astrattismo espressionista e la Land Art. Da un lato, ne eredita l’enfasi sull’energia del colore e della materia; dall’altro, si radica profondamente nell’esperienza mediterranea e nei paesaggi vulcanici, offrendone una reinterpretazione contemporanea come immagine archetipica della Terra Madre. Il giallo incandescente si presenta come una sorta di rivelazione sacra, mentre il deposito scuro e violaceo evoca memoria e cicatrici, conferendo all’opera un significato che supera la pura descrizione naturale per farsi meditazione filosofica sul ciclo “distruzione–rigenerazione”.

In definitiva, Dal Cratere non restituisce soltanto lo spettacolo drammatico della natura, ma diventa una riflessione ontologica: la Terra, intesa come grembo della vita collettiva, vive in uno stato di equilibrio dinamico tra gestazione ed eruzione. Con quest’opera, Claudio Sapienza ci invita a ripensare il rapporto profondo di interdipendenza tra l’essere umano e la natura, cogliendo, nella “poetica geologica” del vulcano, l’eco primordiale della vita e le vibrazioni più essenziali dell’universo.





DAL CRATERE (CICLO TERRA MADRE)
Olio, matita e cenere vulcanica su tela di juta,
cm 90x120,
2024
Testo di Pengpeng Wang

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