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Emanuele Scuotto

Emanuele Scuotto nasce a Marano di Napoli nel 1978. Vive e lavora a Napoli. Diplomatosi al liceo artistico, nel 1996 fonda, insieme ai fratelli, la bottega d’arte «La Scarabattola»: tuttora è uno degli autori del gruppo. Nel 2019 inizia il suo percorso artistico personale con Terra mia (Nabi Interior Design, NA) che prosegue con Purgatorio (2021, Nabi Interior Design e OFF Gallery, NA) e Memorie Ipogee (2023, Museo ARCOS, BN). Dal 2022 al 2024 partecipa a Vinarte (Guardia Sanframondi, BN). Nel 2023 partecipa ad Onyria 2 (Palazzo Mezzacapo, Maiori) e Presepe contemporaneo (MUSA, Reggia di Portici). Nello stesso anno partecipa alla rassegna artistica Epigraphè con l’installazione Purgatorio, allestita presso la Rotonda medievale di Città di Castello (PG). Nel 2024 partecipa a Da Boccioni a Guerriero & Epifanie (Villa Valamarana, VE); Labyrinthus (Castello di Donnafugata, RG); Featuring the Sculpture Habitat (Acquario Romano - Casa dell’Architettura di Roma); Biennalina. Dialoghi Spaziali (Palazzo Mezzacapo, Maiori); Attesa (Morcone, BN). La sua opera, Crocifisso, è stata poi installata in via permanente nel centro storico del paese. A dicembre dello stesso anno, presso la OFF Gallery di Napoli, presenta l’opera Il Minotauro Bambino. 
 
Emanuele Scuotto ha modellato il Minotauro Bambino come un putto, un angioletto, una di quelle figure giocose che popolano i presepi, o i soffitti delle chiese. Accanto a un significato molto esplicito per cui il male può nascondersi dietro sembianze innocenti, ve ne è un secondo, un po’ meno evidente, che spiega questa scelta: il bene e il male coesistono, sono perfino ambivalenti. L’artista non ci chiede di amare il Minotauro o di essere pronti ad abbracciarlo; ci invita a comprenderne, come già prima il Canova di Teseo e il Minotauro o il Cattelan di Him, la dimensione creaturale. Nella scultura del primo, Teseo non è affatto felice della sconfitta del mostro: si limita a riflettere sulla morte e sul destino. In quella del secondo, Hitler è un bambino che dice le preghiere. Avrebbe potuto rimanere buono, seguendo un cammino differente? Quello che è certo è che l’uomo è capace di diventare ogni cosa e il suo contrario. Può diventare un mostro o ascendere al divino. Il Minotauro di Emanuele ha già abitato il labirinto di una villa siciliana, il Castello di Donnafugata; in seguito ha dimorato in un altro labirinto, nella Napoli sotterranea. Fortunatamente ha l’apparenza di un bambino di colore blu intenso e tempestato di stelline, una via di mezzo tra il bue del presepe e ‘o prevetariello di un dipinto di Mancini, dal cappello a tese larghe per nascondere le corna. Facciamo piano, lasciamolo dormire. Se si svegliasse — se ci svegliassimo — potrebbe rivelarci il nostro volto.





MINOTAURO BAMBINO
Vetroresina policroma,
cm 65x104x30,
2024
Testo di Andrea Guastella

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