Fulvio Merolli
Fulvio Merolli, è uno scultore la cui opera fonde maestria tecnica e profonda espressività emotiva. Formatosi alle Accademie di Belle Arti di Roma e Carrara, ha affinato la sua arte in rinomati studi apuani, specializzandosi in materiali nobili come marmo, bronzo e terracotta.
La sua carriera è segnata da importanti collaborazioni accademiche con Fajera Academy of Fine Art, Accademia di Carrara e RUFA, dove insegna tecniche scultoree. Nel 2021, è stato insignito del titolo di primo artista italiano della «Diaconia della Bellezza», riconoscimento del suo dialogo tra arte e spiritualità.
Merolli ha creato la sede di M’arte scultura a Zagarolo, luogo di incontro per artisti contemporanei, e collabora con Ave Arte di Loppiano per arredi liturgici. Nel 2022, ha rappresentato la scultura nella commissione OPEN dell'Ordine degli Architetti di Roma, curando eventi all'Acquario Romano. Vicepresidente di Aurea Phoenix, Merolli realizza opere pubbliche e partecipa a mostre, distinguendosi per l'intensità emotiva e la cura dei dettagli. Tra le opere pubbliche spiccano il fonte battesimale per la cattedrale di San Pietro di Frascati, la scultura per il Palazzo di Giustizia di Velletri e i ritratti in bronzo dei santi Marcellino e Pietro al Laterano. Le sue mostre includono la 4a Biennale INFIERI 2001, Sensibilmente Roma, ONYRIA, Futurismi Contemporanei e LABYRINTHUS.
Le opere di Fulvio Merolli, di grande impatto visivo, si distinguono per una cura meticolosa dei dettagli e per una presenza scultorea che riempie lo spazio. Le sue creazioni, apprezzate da critici e collezionisti, testimoniano la sua capacità di comunicare con il pubblico attraverso un linguaggio artistico personale e riconoscibile.
In sintesi, Fulvio Merolli si conferma un artista di talento, capace di creare sculture di grande intensità emotiva e di profonda riflessione, che invitano lo spettatore a un dialogo interiore e a una nuova consapevolezza del rapporto tra l'uomo e il mondo che lo circonda.
THE SWIMMER
Resina e acciaio patinano,
cm 100x25x32,
2024
Testo di Michele Citro
