Gary Mo
Gary Mo, nato in Cina nel 1996, si trasferisce negli Stati Uniti nel 2012 per frequentare la St. Anthony High School, vivendo e studiando a New York per diversi anni. Nel 2020 si laurea in Arte presso il Fashion Institute of Technology di New York. Attualmente vive e lavora a Guangzhou.
Dal 2021 partecipa attivamente a mostre in diversi Paesi: la collettiva presso la galleria ASIG negli Stati Uniti (2021), l’installazione Reflection presso Tangshe in Guangxi (2022), la fondazione del proprio studio a Guangzhou (2023); e nel 2024 espone alla GPC Gallery in Canada, alla mostra tematica Immaginare il Domani a Shanghai, all’Asian Art Exhibition in Giappone, alla mostra Pittura Contemporanea Cinese, ottenendo anche il Premio Giovani Artisti a Hong Kong.
La sua pratica artistica spazia tra pittura, installazione e grafica. L’ispirazione nasce dalle esperienze tra culture diverse e dalla riflessione sull’identità interculturale. L’uso di un colore fortemente emotivo, che supera la mera rappresentazione oggettiva, si orienta verso l’esplorazione e l’espressione dei sentimenti. Ogni opera diventa così testimonianza dei suoi ruoli mutevoli nei diversi contesti culturali e una traduzione artistica delle sue emozioni interiori e della propria ricerca identitaria.
L’opera pittorica di Gary Mo, A lot's happening out there, coniuga un realismo rigoroso con una sottile tensione psicologica. La scena raffigura un tipico paesaggio urbano notturno: una stazione di servizio, un minimarket e un fast food, illuminati da insegne e lampioni che disegnano contrasti di luce e ombra. Tuttavia, la forza narrativa del dipinto non risiede nell’azione esplicita, ma nello scarto tra la dimensione ordinaria e le tensioni latenti che essa contiene.
Gli elementi visivi – le insegne lampeggianti, i cartelli “DO NOT ENTER” e “WRONG WAY”, i graffiti sui muri e i gruppi di persone raccolte davanti al fast food – creano un’atmosfera sospesa tra il familiare e l’estraneo. Ciò che appare comune e quotidiano diventa, attraverso lo sguardo dell’artista, spazio di riflessione critica: metafora della società dei consumi, frammento periferico del paesaggio urbano, rete invisibile di relazioni umane.
Il valore accademico dell’opera risiede nella sua duplice ricerca di “rappresentazione” e “narrazione”. Da un lato, Mo eredita la tradizione occidentale della pittura realista, con una minuziosa attenzione alla luce e al colore; dall’altro, introduce una sensibilità legata alla contemplazione orientale, che trasforma la scena in una scrittura visiva dell’esperienza sociale e psicologica.
A lot's happening out there si configura dunque come un vero e proprio archivio visivo della cultura contemporanea. In un paesaggio urbano globalizzato, Mo rende visibile ciò che spesso resta inosservato: non gli eventi eclatanti, ma i flussi sottili e le narrazioni complesse che abitano la quotidianità.
Nel contesto dell’arte contemporanea sino-italiana, il lavoro di Gary Mo rivela una capacità unica di esprimere un linguaggio transculturale. Le sue opere pongono in dialogo l’esperienza vissuta a New York e la riflessione sull’identità nel contesto cinese, dando vita a una sintassi visiva personale, insieme radicata e universale.
A LOT'S HAPPENING OUT THERE
Olio su tela,
cm 128x72,
2024
Testo di Emanuele Gregolin
