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Guo Jinjing

Guo Jinjing, è nata nel 1994. Dal 2012 al 2016 ha studiato Moda presso la Central Academy of Fine Arts, conseguendo la laurea triennale. Durante il periodo di studi ha partecipato alla mostra “La carta vivente” presso l'École des Arts Décoratifs in Francia e alla mostra “Intervallo” presso l'Università Hongik in Corea del Sud. La sua tesi di laurea ha ricevuto la Nomination Award del preside della Scuola di Design della CAFA e il Premio d'Eccellenza al “China Fashion Design Newcomer Award” nella 21ª Settimana della Moda universitaria di Pechino.

Dal 2016 al 2020 ha lavorato come designer principale per un brand, ottenendo con i suoi progetti il China Golden Bamboo Award per la “Migliore opera derivata” e il Primo Premio al Concorso di Design di Souvenir Turistici di Shanghai “Coppa Lao Feng Xiang”. Dal 2021 al 2024 ha conseguito il Master in Critica del Design e Curatela presso la Central Academy of Fine Arts. Durante questo periodo ha partecipato al CAFA Future International Education Forum , al forum Cumulus “Interpretazione dell'Amore” e al progetto “Qian Zi Wen Plan” promosso dal Comitato per lo Sviluppo Sostenibile. Il suo progetto finale di master ha vinto il Premio d'Eccellenza nella categoria generale e il riconoscimento come “Best Graduation Design of the Year” al Graduate360° 2024.

Nella serie Mostra "Cloth" – Anonymous Designs , Guo Jinjing trasforma il tessuto da semplice supporto della vita quotidiana a un medium dotato di una duplice valenza artistica e concettuale. Il tessuto viene considerato dall'artista come uno dei materiali più primordiali: attraverso la trama e l'ordito, ella ricostruisce narrazioni legate alla memoria, al tempo e all'identità.

Le opere presentano contrasti cromatici intensi: il blu profondo e stabile, il rosso ardente, il verde vitale, insieme alle tonalità morbide del beige e del grigio. In queste strutture incrociate, ogni campo cromatico sembra un frammento piegato dal tempo: autonomo, ma al contempo in armonia con l'insieme. Le striature, le fratture e le sovrapposizioni del tessuto evocano le tracce degli “anonimi”: mani e saperi dimenticati che, attraverso la rielaborazione dell'artista, tornano a vivere.

Il termine “anonimo” nel titolo porta con sé un significato profondo. Richiama i tanti lavoratori e tessitori senza nome, la cui creatività ed estetica sono state sommerse dal fluire della storia, ma che oggi, nel contesto artistico contemporaneo, riacquistano valore. Guo Jinjing risponde a questa condizione di anonimato non cercando di esaltare il proprio stile personale, ma lasciando che sia l'ordine e l'imprevisto del tessuto stesso a stimolare nello spettatore una riflessione sul concetto di “design”.

Dal punto di vista metodologico, l'artista conserva la matericità tradizionale del tessuto, ma ne decostruisce e riorganizza i colori, generando una tensione visiva che trascende la funzione e l'estetica. Questa tensione è sia formale che concettuale: il “tessuto” non è più soltanto materiale per abiti, ma diventa portatore di cultura e memoria.

La Mostra "Cloth" – Anonymous Designs si sviluppa proprio in questa tensione: da un lato un omaggio all'artigianato tradizionale, dall'altro un'esplorazione dei confini tra design e arte contemporanea. Attraverso questi frammenti tessili apparentemente ordinari, l'artista solleva una domanda: come possiamo comprendere oggi, nell'Era della globalizzazione e del consumo rapido, il “design anonimo”? Non sono forse proprio questi gesti senza firma le fondamenta della memoria collettiva e dell'esperienza estetica condivisa dell'umanità?

Questa serie ci ricorda che la vera creazione non necessita sempre di una firma. Le pieghe del tessuto e l'intreccio dei colori costituiscono già di per sé un linguaggio poetico. Nelle mani di Guo Jinjing, questo linguaggio acquista un nuovo significato contemporaneo.





MOSTRA “CLOTH" - ANONYMOUS DESIGNS
Tessuto a mano, video, libri e altri materiali misti,
cm 100x200x75,
2024
Testo di Pengpeng Wang

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