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Luciano Massari

Luciano Massari è uno scultore di fama internazionale, il cui lavoro fonde la tradizione millenaria del marmo carrarese con un linguaggio contemporaneo e concettuale. Formatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, ha saputo reinterpretare il marmo come medium artistico, trasformandolo in un veicolo di riflessione filosofica e poetica.

La sua carriera artistica è caratterizzata da un forte dialogo tra scultura e poesia, culminato nella partecipazione alla 51ª Biennale di Venezia con il progetto Isola della poesia. Le sue installazioni site-specific, come 7 Verità sull’Isola di Pasqua, evidenziano la sua capacità di coniugare arte e contesto ambientale, creando opere che dialogano profondamente con i luoghi e le culture.

Massari ha esposto in numerose mostre personali e collettive di rilievo internazionale, tra cui Above + Beyond (Pietrasanta, 2024), e ha realizzato opere in Europa, Asia e Sud America. 

Nel campo accademico, ha ricoperto il ruolo di direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, dove ha rinnovato i programmi formativi, integrando tecniche tradizionali con tecnologie digitali avanzate. I suoi contributi alla cultura sono stati riconosciuti con premi prestigiosi.

Massari rappresenta una figura di spicco nel panorama artistico contemporaneo, custode della tradizione del marmo carrarese e innovatore capace di portare questa eredità verso il futuro.

L’opera Silent Lands di Luciano Massari utilizza il marmo nero del Belgio come medium, fondendo la materialità della scultura con una riflessione di natura filosofica, aprendo un territorio visivo profondo e silenzioso. L’opera si presenta come un rilievo circolare, la cui superficie è attraversata da vortici e rilievi che ricordano tanto strutture geologiche solidificate quanto mappe cosmiche di nebulose. Nelle mani di Massari, il marmo nero non è più soltanto un materiale da scolpire, ma si trasforma in una “terra muta”, capace di custodire tempo, energia e memoria.

La forma di Silent Lands evoca al contempo i crateri della superficie di un pianeta e le strutture organiche osservate al microscopio, collocandosi in una tensione sospesa tra macrocosmo e microcosmo. Questa “duplice direzione” dello sguardo fa sì che l’opera superi l’esperienza geografica figurativa, accedendo a una dimensione filosofica di respiro cosmico. La profondità della superficie nera assorbe la luce e al tempo stesso genera riflessi sottili, permettendo allo spettatore di percepire un’atmosfera spirituale insieme vuota e gravosa.

Il “silenzio” dell’opera non coincide con il dinamismo espressivo, carico di energia: i movimenti della trama alludono ai processi geologici e all’evoluzione cosmica, mentre il ritmo dei rilievi sembra pulsare come il battito vitale di un organismo. Questa apparente “stasi” della superficie rivela in realtà la logica generativa dell’esistenza stessa: nel cuore muto della materia è custodito un campo energetico inafferrabile dal linguaggio. Con Silent Lands, Massari mette in scena la dialettica tra scultura e terra, tra materia e spirito.

La composizione circolare e la base nera dell’opera le conferiscono, sul piano simbolico, il significato di universo ed eternità: il cerchio rimanda al ciclo e alla completezza, mentre il nero allude al vuoto, all’infinito e all’origine. L’artista conduce così lo spettatore in un “territorio silenzioso” che trascende i confini geografici, dove tempo, memoria ed esistenza si intrecciano. In questo modo, egli plasma il silenzio come uno spazio spirituale percepibile, invitando l’osservatore a una meditazione profonda sulla terra, sul cosmo e sulla condizione umana.





SILENT LANDS
Bassorilievo in Marmo nero del Belgio,
cm 83.5x83.5x6,
2024
Testo di Pengpeng Wang

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