
Pengpeng Wang
Coordinatore del Programma Internazionale di A60 International Art, caporedattore dell'Annuario d'Arte Contemporanea Cina-Italia, lavora come curatore. Nel 2024 ha completato il Dottorato di ricerca in Storia dell'Arte, Estetica e Linguaggio dell'Immagine presso l'Università degli Studi di Salerno, vincitore di una borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La sua ricerca accademica ha indagato lo studio delle trasformazioni dell'arte contemporanea in Cina e in Asia nel contesto internazionale, sia dal punto di vista degli studi curatoriali che della critica d'arte. Si è laureato all'Accademia di Belle Arti di Firenze, frequentando l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano unitamente al Politecnico. Ha una vasta esperienza nel campo dell'arte contemporanea, come artista e curatore di diverse mostre internazionali e ambasciatore del 17° Premio Internazionale d'Arte Laguna.
Tra il tempo e lo spazio: il valore accademico e storico dell’Annuario d’Arte Contemporanea Cina-Italia
Nell’attuale sistema dell’arte contemporanea, sempre più complesso e plurale, la pubblicazione dell’Annuario d’Arte Contemporanea Cina-Italia rappresenta una nuova modalità di registrazione artistica. Si tratta al contempo di una pubblicazione dotata di profondità accademica e di una forma di scrittura della storia dell’arte in via di ridefinizione. Il significato dell’Annuario non risiede soltanto nella presentazione delle opere di cinquanta artisti cinesi e italiani, ma anche nella costruzione di un archivio artistico leggibile, studiabile e riscopribile nel tempo, che supera i limiti temporali e spaziali dell’esposizione.
A differenza dei cataloghi di mostre tradizionali, l’Annuario d’Arte Contemporanea Cina-Italia si avvicina a una pubblicazione accademica. Esso documenta in modo sistematico le idee creative degli artisti, le immagini delle loro opere, le ricerche sui media e i contesti teorici, offrendo non solo materiale di lettura per il pubblico, ma anche un solido supporto testuale e visivo per futuri studi di storia dell’arte. In questo senso, l’Annuario assume la funzione di produzione di conoscenza sull’arte contemporanea: non si limita a registrare risultati, ma genera pensiero. Grazie alla collaborazione dei comitati accademici di Cina e Italia, il volume riflette, sul piano metodologico, un orientamento di ricerca interculturale: da un lato pone al centro l’opera d’arte, dall’altro costruisce un dialogo teorico reciprocamente traducibile. Questa struttura fa sì che l’arte si sposti dall’immediatezza dell’esposizione verso l’estensione della conoscenza.
Quando parliamo di storia dell’arte, il discorso si concentra spesso su mostre, movimenti o casi singoli. L’Annuario, invece, offre un archivio orizzontale della storia dell’arte: non dipende dall’accadere di una mostra specifica, ma, nella forma di una pubblicazione, fissa l’immagine e lo stato del pensiero dell’arte sino-italiana di un determinato anno. Questa caratteristica conferisce alla pubblicazione un peculiare valore di ricerca storica. Esso diventa un punto d’ancoraggio nel flusso del tempo, capace di contenere il contesto culturale del presente e di offrire riferimenti per le ricerche future. La costruzione della storia dell’arte non è mai una narrazione lineare, bensì una trama intrecciata di documenti, critiche e testimonianze. La pubblicazione continua dell’Annuario d’Arte Contemporanea Cina-Italia contribuisce proprio a creare questa continuità documentaria nello scambio artistico tra i due Paesi.
Come la serie legata a Documenta di Kassel nel XX secolo ha definito una cronologia per la storia dell’arte contemporanea europea, così l’Annuario d’Arte Contemporanea Cina-Italia potrebbe diventare un nodo accademico nella storia degli scambi culturali tra Oriente e Occidente. Esso non solo registra le opere degli artisti, ma anche le atmosfere intellettuali, le prospettive critiche e le strutture culturali del presente, offrendo ai futuri studiosi molteplici livelli di riferimento.
Se confrontiamo le pubblicazioni periodiche con le mostre, vediamo che la vita di una mostra è sempre limitata nel tempo e nello spazio: tra l’allestimento e lo smontaggio, la sua presenza è effimera. La pubblicazione dell’Annuario rompe questa limitazione: estende l’arte oltre lo spazio espositivo e la proietta in un più ampio ambito accademico e sociale. La versione cartacea conserva la tattilità e il valore collezionistico del documento tradizionale, mentre la diffusione digitale consente all’Annuario di superare i confini geografici e di entrare in un dominio pubblico più aperto. Che ci si trovi a Pechino, a Roma o in qualsiasi luogo raggiungibile dalla rete, i lettori possono entrare in contatto con l’arte. La comunicazione artistica si trasforma così da “esperienza in presenza” a presenza continua, da località geografica a condivisione culturale. Questa “diffusione senza confini” costituisce essa stessa una nuova forma artistica: l’arte non dipende più dallo spazio fisico dell’esposizione, ma si prolunga nel tempo attraverso il mezzo editoriale. In altri termini, l’Annuario è una “mostra di lunga durata”: viene letto, citato e reinterpretato senza fine.
L’edizione 2024 dell’Annuario d’Arte Contemporanea Cina-Italia, attraverso un dialogo bidirezionale, mostra le dimensioni intellettuali e le differenze culturali degli artisti dei due Paesi. Questa esposizione parallela di strutture interculturali costituisce una scrittura collettiva della storia dell’arte. Qui l’arte non appartiene più a una singola nazione o a uno stile, ma viene reinterpretata entro un più ampio quadro di “globale e locale”. La rielaborazione dei linguaggi tradizionali da parte degli artisti cinesi e l’esplorazione della materialità da parte degli artisti italiani convergono verso una domanda aperta: come può l’arte mantenere la propria indipendenza spirituale e culturale nel processo di globalizzazione?
Credo che l’Annuario, attraverso questa struttura dialogica, conservi le differenze e generi risonanze. Offre una base testuale per l’analisi interculturale dei ricercatori e permette ai lettori di comprendere, da molteplici prospettive, la complessità del “contemporaneo”. Attraverso la combinazione di edizione cartacea e diffusione digitale, l’Annuario forma un sistema d’archivio artistico intrecciato nel tempo e nello spazio, partecipa silenziosamente alla scrittura della storia dell’arte. Ci fa credere che - anche nell’epoca del sovraccarico informativo e della visione istantanea - esista ancora un tipo di “testo lento” capace di toccare la profondità del pensiero. Ed è proprio questa la più preziosa qualità dell’arte e dell’editoria nella cultura contemporanea.